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Se siete di quelli che vi piace mettere il culo a mollo per 15 giorni, avendo un solo panorama davanti per tutta la vacanza, allora non c’entrate nulla con “Hotel California”.
Ma se siete di quelli che vi piace vivere le vostre vacanze come se fossero un viaggio non solo nello spazio ma anche nella storia, nella bellezza dei luoghi, nella cultura.
Insomma se siete di quelli che hanno capito che il movimento non solo ci sposta da un punto A a un punto B ma sposta anche il nostro cervello regalando territori di consapevolezza e conoscenza, se siete questo genere di persone dovete provare un viaggio “Hotel California”.

Lo so, i miei viaggi si realizzano solo in America, per qualcuno puo’ essere limitativo, per me invece e’ il “Viaggio” con la V maiuscola.
Il motivo e’ semplice.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Siamo cresciuti circondati, avvolti, protetti e oppressi dal mito americano.
Siamo cresciuti con Happy Days, con Grease, con American Graffity o Beverly Hills 90210.

Al cinema siamo rimasti affascinati dalle storie di Scorsese, Coppola o Tarantino, solo per citarne alcuni.
E se accendevamo la Radio molti di noi erano invasi dalla musica che proveniva dagli Stati Uniti.
Per farla breve molti dei nostri ricordi sono legati a un luogo che e’ distante settemila chilometri da noi.
Per questo la prima volta che arrivai negli Stati Uniti fu come andare alla ricerca di un amico che per anni mi aveva mandato lettere e che finalmente avrei potuto conoscere di persona.
Affittai una macchina e cominciai a viaggiare da Los Angeles a san Francisco, da San Francisco a Las Vegas, da Las Vegas al Grand Canyon, poi la Monument Valley e poi ancora Los Angeles.
Mi guardavo intorno e pensavo, ma io ci sono stato qui solo che quell’esserci stato in maniera virtuale esaltava le emozioni di esserci davvero.

Ero nella Monument Valley e aspettavo di veder spuntare Geronimo, ero a San Francisco e mi chiedevo dove fosse Alfred Hitchkock, a Las Vegas ricordo che fui costretto ad ammettere che la fantasia a volte soccombe alla realta’.
Insomma andare in America oggi e’ un po’ che se viaggiando nel tempo si potesse andare a vedere l’impero Romano nell’anno zero.

La puoi odiare, la puoi amare, certamente non puoi ignorarla.
L’America contiene tanti dei nostri ricordi anche se non ci siamo mai stati, e quei ricordi meritano un viaggio.

Quello che io cerchero’ di darvi in piu’, con i miei viaggi, e’ un minimo di consapevolezza.
Vorrei farvi arrivare in un luogo permettendo alla vostra conoscenza di ingrandire le emozioni.
Immaginate di trovarvi in un luogo bellissimo. Questo gia’ vi rende felici.
Ora immaginate di mettere sotto questo luogo una musica, poi immaginate di venire a sapere che in quel luogo e’ stata scritta una delle piu’ belle pagine della letteratura mondiale, e poi magari scoprite che sempre in quel luogo una giovane attrice si innamoro’ di un giocatore di baseball dando vita a una delle storie d’amore piu’ celebri della storia di Hollywood.

Ecco che la bellezza di quel luogo non e’ piu’ una bellezza solamente estetica ma diventa una bellezza poetica, letteraria, musicale.
Ed e’ cosi’ che nascono quei ricordi che non vi abbandoneranno mai.

A volte basta sapere quella “cosa” in piu’ per rendere indimenticabile un momento della nostra vita.
 

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